Agricoltura 4.0: analisi Coldiretti in occasione dell’Innovation Day

L’emergenza covid-19 ha generato una notevole carenza della manodopera nel settore agricolo che è stata in parte sopperita dall’impiego della tecnologia.

Lo sostiene un’analisi di Coldiretti, presentata nei giorni scorsi in occasione dell’Innovation Day, organizzato in collaborazione con Filiera Italia e Bonifiche Ferraresi, in cui si è discusso dei cambiamenti climatici e della nuova organizzazione del lavoro imposta dall’emergenza coronavirus.

In questo momento storico, l’agroalimentare 4.0, un settore che si stima vale oggi 450 milioni di euro, può essere impiegata con il ruolo di “salva raccolti” nei campi.

Ad esempio con l’utilizzo dei droni che possono verificare lo stato delle colture o attraverso sistemi informatizzati che sorvegliano i campi suggerendo tempi e modi per irrigazione e fertilizzazioni con risparmi nell’uso quantitativo di acqua e prodotti.

Secondo le stime di Coldiretti, l’agricoltura 4.0 di precisione rappresenta il futuro dei campi ed entro due anni potrebbe riuscire a coinvolgere il 10% della superficie coltivata in Italia con lo sviluppo di applicazioni sempre più adatte alle produzioni nazionali su diversi fronti: dall’ottimizzazione produttiva e qualitativa alla riduzione dei costi aziendali, dalla minimizzazione degli impatti ambientali con sementi, fertilizzanti, agrofarmaci fino al taglio dell’uso di acqua e del consumo di carburanti.

Nell’ultimo anno, gli investimenti in nuove tecnologie espressamente dedicate al settore primario sono cresciuti del 22%, metà dei quali dedicati all’acquisto di sistemi per il monitoraggio e il controllo delle produzioni. Il 34% si concentra invece sulle attrezzature e i software gestionali, mentre il 14% sulle tecnologie di mappatura delle superfici e la raccolta di dati a supporto delle decisioni.

(Dati Coldiretti- Osservatorio Smartagrifood)