Agricoltura: aumenta nel secondo trimestre 2019 l’export agroalimentare.

I dati forniti da CREA (Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria) hanno registrato nel secondo trimestre del 2019 un calo su valore aggiunto e occupati con una crescita dell'export agroalimentare.

CREA, il Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria, ha recentemente diffuso i dati economici relativi al secondo trimestre 2019 con un particolare riferimento al settore agricolo e agroalimentare.

Dall’indagine sono emersi importanti cambiamenti. Difatti rispetto al periodo gennaio-marzo, nel secondo trimestre 2019 è stato molto più evidente il calo del valore aggiunto in agricoltura (-1,2%) e dell'occupazione (-1,6%).

In contrapposizione è stata invece la tendenza positiva per quanto riguarda gli investimenti fissi lordi con un aumento dello +1,9%. Tale incremento è stato possibile soprattutto grazie alla spesa per impianti e macchinari sostenuta dai piani di sviluppo rurale previsti dall’Unione Europea per valorizzare le zone rurali attraverso il Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (FEASR) con una dotazione di cento miliardi di euro per il periodo 2014-2020.

Altri dati in crescita sono stati quelli riferiti all'indice di fatturato dell’industria alimentare e delle bevande che ha registrato un aumento rispettivamente del 2,7% e del 5,1%, grazie soprattutto alle buone performance dell'export agroalimentare.

La vendita all’estero rappresenta per l’agricoltura italiana uno dei comparti contrassegnato da un cospicuo aumento. Difatti rispetto allo stesso periodo del 2018, si è verificato un aumento del +3,8%, con un fatturato complessivo sulle esportazioni agroalimentari di circa 10,5 miliardi di euro.

Dalla ricerca è inoltre emerso un dato fondamentale: le Regioni italiane hanno stanziato per il settore agroalimentare circa 2,7 milioni di euro, con una generale riduzione della spesa agricola sul bilancio complessivo regionale.

I fondi sono prevalentemente di natura comunitaria, con il 62% degli investimenti di base europea, dovuti ai piani di sviluppo rurale che prevedono la mobilitazione di ulteriori 61 miliardi di euro di finanziamenti pubblici da parte degli Stati membri.

Più in generale emerge un clima di fiducia in aumento per i professionisti del settore con il 56% dei giudizi “positivo e molto positivo” su condizioni e politiche attuate, sulla base di dati raccolti su 4 mila twitter tra luglio e settembre 2019.