Come sono cambiate le abitudini alimentari degli italiani durante il COVID-19

Nel corso della pandemia da Covid-19 anche le abitudini alimentari degli italiani sono cambiate, intensificando alcune specifiche tipologie di scelte.

È quanto emerso dall’indagine realizzata da EngageMinds Hub, il Centro di ricerca dell'Università Cattolica. La pandemia mondiale ha modificato i consumi alimentari degli italiani, spingendo gli acquisti verso prodotti locali e certificati: si stima che il 70% delle persone abbia deciso di comprare spesso o sempre prodotti DOP, IGP o STG, cioè a qualità certificata europea.

Oltre la metà degli intervistati degli oltre 4.000 intervistati, il 52%, ha comprato cibi a Km 0 e con certificazioni territoriali, testimonia l’indagine realizzata dall'Area food dell'Università Cattolica con sede a Cremona.

Ai primi posti tra le scelte degli italiani ci sono i prodotti più garantiti, soprattutto dal punto di vista della loro origine.

La professoressa Guendalina Graffigna, Ordinario di Psicologia dei consumi e della salute e direttore dell'EngageMinds HUB, ha spiegato tale fenomeno con le seguenti affermazioni:

Da un punto di vista psicologico, che in tempi di Covid-19 il consumatore sia orientato verso alimenti di qualità, ma soprattutto di cui è nota, anzi, certificata, l'origine. È una dinamica coerente con atteggiamenti più generali di diffidenza verso "l'esterno" o l'esotico" che una pandemia sorta in Asia ha portato in molte persone, e che sfocia in comportamenti un poco più chiusi, anche in campo alimentare.

La preferenza per i prodotti locali e il Made in Italy è ancora maggiore tra le persone sopraffatte da stati d'ansia e depressivi e da un'aumentata percezione del pericolo del Covid-19.

Altro dato rilevante dall'analisi dell'EngageMinds HUB 2 è che nell'ultimo mese ben il 49% del campione ha acquistato con elevata frequenza prodotti "senza olio di palma” che, a oggi, sarebbe il "free-from" con più appeal per il consumatore,
Un quarto degli italiani ha dichiarato di aver consumato spesso o sempre latte "senza lattosio" e il 19% alimenti "senza glutine"

Tale tendenza potrebbe essere spiegata da meccanismi irrazionali di scelta e valutazione che il consumatore condizionato emotivamente da questo difficile periodo storico, ha messo in atto inconsapevolmente anche nei confronti delle sue scelte alimentari.

Largo spazio quindi all’iniziativa #MangiaItaliano lanciata da Coldiretti a sostegno del Made in Italy.

Fonte: Ansa.it