Confindustria, CIA, Confagricoltura e Copagri sottoscrivono il manifesto comune per la buona impresa.

Il manifesto comune per la "buona impresa" ha l'obiettivo di valorizzare l'economia sostenibile.

Il manifesto comune sottoscritto dai Presidenti di Confindustria, CIA (Confederazione italiana agricoltori), Confagricoltura e Copagri (Confederazione Produttori Agricoli), Mauro Lusetti, Vincenzo Boccia, Dino Scanavino, Massimiliano Giansanti e Franco Verrascina, è stato ideato per poter contribuire a promuovere una nuova stagione di crescita, correggendo le deformazioni dell’economia ed imboccando la strada di uno sviluppo sostenibile.

La “buona impresa” è quindi letta in termini culturali e sociali perseguendo l’obiettivo dell’economia sostenibile.

Il manifesto individua cinque obiettivi di intervento per ciascuno dei quali fornisce valutazioni ed indicazioni relative a politiche e strumenti per la crescita, il lavoro, gli investimenti, il rapporto tra imprese e istituzioni, il ruolo dei corpi intermedi.

Primo obiettivo

Raggiungere un livello di crescita pari al 2% annuo alla fine del prossimo triennio.

Lanciare un grande piano di inclusione dei giovani nel mondo del lavoro in grado di aumentare l’imprenditorialità giovanile con meccanismi di detassazione necessari al sostentamento di una nuova politica giovanile.

Secondo obiettivo

Più lavoro, più equità sociale.

Prevedere investimenti in maniera strutturale e continuativa su scuola, università, formazione permanente, politiche attive e riqualificazione dei lavoratori.

Terzo obiettivo

Investimenti sul futuro.

Sostenere gli investimenti in ricerca e innovazione, in grado di generare competitività e nuova armonia sociale, di creare dinamismo economico e reticolarità comunitaria, favorendo la produzione di energie rinnovabili e le iniziative di efficienza energetica.

Quarto obiettivo

Buona impresa, buone istituzioni.

Definire un patto tra imprese e istituzioni per recuperare fiducia reciproca che si basi sulla stabilità delle norme, sulla certezza del diritto, su sistemi sanzionatori equi, su controlli efficaci ed efficienti, su risposte in tempi rapidi, che eviti approcci esclusivamente punitivi, ma valorizzi la collaborazione e meccanismi premiali.

Quinto obiettivo

Ruolo e responsabilità dei corpi intermedi.

In questo contesto evolutivo, assieme al completamento della riforma del terzo settore, occorre valorizzare il ruolo dei corpi intermedi, anche attraverso il costante confronto tra le parti sociali e pubbliche fino alla progettazione di misure di intervento e verifica condivisa dei risultati raggiunti, da replicare nei piani strategici di sviluppo fino all’uso dei fondi innovativi europei. 

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