Giornata Mondiale per la lotta alla desertificazione: l’Italia è a rischio.

In occasione della Giornata mondiale contro la Desertificazione che ricorre ogni anno il 17 giugno, Legambiente ha diffuso dati allarmanti in cui l’Italia risulta essere una delle principali nazioni a rischio.

Il 17 giugno del 1995 venne indetta dalle Nazioni Unite la Giornata mondiale per la lotta alla desertificazione, in ricordo dell’adozione della Convenzione per la Lotta alla Desertificazione (UNCCD) firmata a Parigi il 17 giugno 1994, e che nel 2019 celebra il suo venticinquesimo anniversario.

Quest’anno il tema adottato è stato "Facciamo crescere il futuro tutti insieme". Tale tematica sarà l’argomento principale dell'evento globale che si svolgerà in Turchia, ad Ankara, dal 17 al 19 giugno.

Anche in quest’occasione l’Italia parteciperà rappresentata da un ricercatore dell'Ispra (il centro studi del Ministero dell'Ambiente) con una ricerca sul biomonitoraggio del suolo dal titolo “Valutare la desertificazione tramite il biomonitoraggio del suolo”.

La Giornata è l’occasione per analizzare le azioni promosse nell’ambito della Convenzione e valorizzare i progressi raggiunti dai 197 paesi che l’hanno ratificata nel campo della gestione sostenibile del territorio e del suolo, guardando ai prossimi 25 anni e all’obiettivo del raggiungimento della neutralità del degrado del territorio (Land Degradation Neutrality - LDN), focus della Strategia 2018 – 2030 della UNCCD e target degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell’Agenda 2030.

L’Italia ha ratificato la UNCCD nel 1997 (Legge 170, 4 giugno 1997) con il doppio ruolo di paese donatore e di paese affetto da desertificazione.

Come paese affetto, è stato il primo tra i paesi OCSE ad aderire al programma promosso dal Segretariato della Convenzione delle Nazioni Unite per la lotta alla desertificazione (UNCCD) per la definizione dei traguardi operativi e delle azioni necessarie al raggiungimento della LDN, utilizzando la metodologia proposta dalla UNCCD e gli standard previsti dagli indicatori delle Nazioni Unite.

L’evento mondiale potrà essere un’importante fonte di ispirazione soprattutto per il Belpaese sempre più ad alto rischio di desertificazione.

Secondo quanto stimato da Legambiente le regioni più esposte sono Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia. In particolar modo la Sardegna risulta essere in pericolo desertificazione con il 52% del territorio a rischio, di cui l’11% già colpito.

Secondo uno studio dell’UNCCD, l’Italia perde 24 miliardi di tonnellate di terra fertile ogni anno e 15 miliardi di alberi ogni ora.

Ciò si verifica anche a causa di pratiche considerate non sostenibili come le monocolture, l'uso di sostanze chimiche e il pascolo eccessivo.

Secondo il Centro Euromediterraneo per i Cambiamenti Climatici:

Entro fine secolo in Italia la temperatura potrà aumentare tra 3 e i 6 gradi con un'estremizzazione del nostro clima accompagnata da precipitazioni violente alternate a periodi di aridità. Una evoluzione che si è manifestata in tutta la sua drammaticità già quest'anno con il primo quadrimestre dell'anno segnato da una grave siccità con circa 1/4 di pioggia in meno al quale ha fatto seguito un mese di maggio straordinariamente piovoso con grandine e temporali che hanno provocato pesanti danni alle coltivazioni.

Considerando che un miliardo e mezzo di persone nel mondo traggono il loro sostentamento da terreni che sono a rischio desertificazione, gli interventi per fermare tale fenomeno dovranno essere immediati oltre che indispensabili per il futuro del nostro pianeta.