Cresce in Italia la produzione dell’ortofrutta con un valore di 13,5 miliardi nel 2018.

L’ortofrutta si conferma un settore labour intensive, con un valore della produzione superiore ai 13,5 miliardi di euro nel 2018 e un’incidenza del 26% sul totale dell’agricoltura nazionale.

Il settore ortofrutticolo contribuisce alla creazione di un quarto del valore dell'agricoltura italiana. Grazie a queste dimensioni, l'Italia genera il 15% del totale del valore della produzione ortofrutticola dell'Unione europea, seconda sola alla Spagna (21%).

Tale settore dal valore di 13,5 miliardi di euro ottenuto nel 2018, coinvolge 346.000 imprese e circa 900.000 ettari di superficie con il 43% dei rapporti di lavori attivati nel 2017 proprio all’interno di colture ortofrutticole.

Suddetti dati sono stati presentati all'interno dello studio realizzato da Italia Ortofrutta e Nomisma, dal titolo "Ortofrutta in Italia: profilo di un settore labour intensive", presentato nell'ambito del convegno "Ortofrutta: il fattore lavoro come elemento di competitività del settore” a Bologna il 31 Maggio 2019.

Alessandra Pesce, sottosegretario del Ministero delle politiche agricole alimentari, forestali e del turismo intervenendo al convegno ha così evidenziato l’importanza di un settore in continua crescita:

L'ortofrutta rappresenta uno dei settori più significativi del Made in Italy che traina l'economia agroalimentare e che offre migliaia di posti di lavoro, fissi e stagionali, come dimostrato anche dai dati presentati oggi

L’analisi che è stata svolta ha però sottolineato un problema profondo del settore: i costi di produzione.

Essi, essendo molto alti rispetto ad altri Paesi, impongono alle imprese ortofrutticole di adottare delle scelte strategiche in grado di restituire valore e competitività del settore, non potendo dare il giusto risalto alla qualità dei prodotti che si vedono limitati a vantaggio di quelli stranieri spesso venduti sottocosto.

Ciò è segnalato anche dai dati analizzati da Nomisma in cui emerge come il costo del personale sia l’elemento che maggiormente incide sul valore aggiunto delle aziende ortofrutticole italiane.

Difatti nel triennio 2015-17, il costo della manodopera ha inciso per il 59% sul valore aggiunto dell’attività contro un’incidenza del 50% nel settore vinicolo.

Nello stesso triennio, il costo del personale ha registrato un rialzo più forte del trend di crescita dei ricavi e del trend dello stesso valore aggiunto, ponendosi in seria difficoltà nei confronti soprattutto del primo Paese esportatore di prodotti ortofrutticoli verso l’Italia: la Spagna.

Tale analisi ha perciò permesso l’individuazione di un obiettivo principale: ricercare quanto prima soluzioni condivise con l'intera filiera agroalimentare affinché venga garantito l'equo salario al lavoratore e il giusto guadagno all'imprenditore agricolo.