Maltempo e terreni agricoli: necessaria task force per il territorio.

Il terreno agricolo, sempre più fragile a causa del maltempo, può causare moltissimi disagi all’agricoltura. Per limitare spiacevoli episodi occorre soprattutto strutturare dei piani di prevenzione in grado di riqualificare i terreni agricoli.

Per limitare spiacevoli episodi occorre soprattutto strutturare dei piani di prevenzione in grado di riqualificare i terreni agricoli, così come sottolineato dal presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti.

Serve una task force che coinvolga Stato, Regioni, Province, Comuni, Protezione civile, enti di bonifica, Comunità montane, università, organizzazioni agricole, agronomi, geologi, che coordini interventi e risorse straordinarie.

Necessario intervento di manutenzione dei territori agricoli.

Manutenzione e sistemazione idrogeologica ed idraulico-forestale come la creazione di arginature, le pulizie di alvei, di canali dalla vegetazione, la gestione di acquedotti, dell’alberature e delle strade minori si rendono necessarie per poter arginare possibili situazioni di allerta.

A preoccupare è soprattutto la fragilità del territorio, difatti il Centro Studi di Confagricoltura ha diffuso un report sul dissesto idrogeologico da cui emerge che le zone agricole sono quelle maggiormente colpite dalle frane causate dall’intensità delle precipitazioni: una su quattro coinvolge proprio i terreni agricoli.

I mutamenti climatici hanno negli anni aggravato un contesto agricolo già critico, il rischio è che le imprese agricole non riescano ad adempiere agli impegni previsti relativamente al rispetto del ciclo delle rotazioni colturali dei cereali autunno-vernini.

L’andamento anomalo di quest’anno conferma purtroppo i cambiamenti climatici in atto, che si manifestano con una più elevata frequenza di fenomeni estremi con sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi ed intense ed il rapido passaggio dal maltempo alla siccità.

Eventi atmosferici anomali in tutta Europa.

Ma l’eccezionalità degli eventi atmosferici coinvolge non solo i terreni agricoli italiani ma è presente anche in tutta Europa in cui si sono registrate temperature anomale di 1,75 gradi superiori alla media storica del periodo, classificando il 2019 al terzo posto tra gli anni europei più caldi dell’ultimo periodo.

Anche a livello globale l’anno in corso si classifica come il secondo più caldo di sempre sul pianeta, facendo registrare una temperatura media nei primi dieci mesi sulla superficie della terra e degli oceani, di 0,94 gradi superiore rispetto alla media del ventunesimo secolo.