Il pomodoro San Marzano si sta riprendendo, anche se molto lentamente, dal periodo di Covid che stiamo tuttora vivendo. Il mercato dell’industria conserviera prosegue la sua attività, pur tra difficoltà e incertezze da superare.
Così Filippo Torrente, vice-presidente Anicav (Associazione Nazionale Industriali Conserve Alimentari Vegetali) e titolare de La Torrente, commenta l’andamento del commercio di pomodoro:
"La ripresa dalla pandemia è un fatto evidente, anche se il Covid, come in una corsa ad ostacoli lascia strascichi da superare. L'anno scorso mancava il pomodoro, quest'anno mancano le materie prime e non solo per il packaging alimentare (banda stagnata e alluminio). Inoltre, sono aumentati enormemente i costi di trasporto, con il risultato che le poche aziende leader che coprono una fetta importante del mercato hanno più che triplicato il prezzo dei noli. Frequenti i disservizi nella logistica, che impiega navi grandi, con ritardi senza precedenti. Ripercussioni anche sul mercato del gas, i cui costi sono raddoppiati (+100%). Insomma, quando c'è fame di materie prime per un paese di trasformazione come l'Italia, la conta dei danni può diventare pesante".
Eppure, nell’ottobre 2020 c’era stato un boom di richieste per i trasformati di pomodoro San Marzano. In un’intervista a FreshPlaza Felice Pignatelli, responsabile marketing e gestore del marchio PomodoroPiù, aveva dichiarato: “Dalla prossima campagna commerciale, raddoppieremo la produzione di pomodoro trasformato San Marzano Dop a marchio PomodoroPiù; pertanto destineremo maggiori superfici alla produzione di questa pregiata varietà di pomodoro. E' il risultato di un lavoro di comunicazione condiviso, messo a punto con gli agricoltori storici associati alla OP Agriverde PatataPiù, che diversificheranno così le produzioni".
Attualmente, stanno crescendo le superfici di pomodoro da industria in Campania. Infatti, Francesco Pirolo di Acerplant, vivaio situato ad Acerra (Napoli), ha spiegato: "Il coronavirus ha influito leggermente sul vivaismo hobbistico. Per il vivaismo professionale si notano invece delle flessioni dovute all'andamento incerto dei mercati, legato agli effetti della pandemia. Per questa campagna primaverile, operando al centro sud-Italia, la programmazione colturale è focalizzata su solanacee (pomodoro, peperoni e melanzane) per il 70%, e per la restante parte cucurbitacee (zucchino e meloni) e asteracee (gamma di lattughe e scarole). Abbiamo registrato un incremento di richiesta di varietà ibride di pomodoro da industria e di San Marzano Dop, soprattutto per i trapianti in Campania".
Intanto, il ruolo del Distretto agroalimentare di qualità (Daq) per lo sviluppo della filiera del pomodoro San Marzano in Campania è stato il tema al centro di un convegno svoltosi recentemente nell’aula consiliare del Comune di San Marzano sul Sarno.
L’incontro, a cui hanno preso parte sindaco di San Marzano, Carmela Zuottolo, il presidente del Consorzio di tutela del Pomodoro San Marzano dell’Agro Sarnese-Nocerino Dop, Giampiero Manfuso, Vincenzo di Massa, presidente della organizzazione di produttori Aoa di Scafati e il presidente di Italia Ortofrutta, Gennaro Velardo, nella sua veste di direttore della Aoa, fa parte di una serie di appuntamenti di animazione territoriale organizzati dal Comitato promotore del Distretto agroalimentare di qualità (Daq) “Agro Sarnese-Vesuviano” che si sono concluse ad Acerra il 24 giugno.
C’è grande aspettativa per l’istituzione del Distretto, lo si è sentito nelle parole del sindaco Zuottolo, la quale ha espresso tutto l’orgoglio di una comunità, quella di San Marzano sul Sarno, che non vede l’ora di ritornare ad associare il proprio nome a un sistema produttivo di qualità in grado di rilanciare l’economia locale.
Ed è questo che il Distretto intende fare, come annunciato dal presidente del Consorzio di tutela del Pomodoro San Marzano dell’Agro Sarnese-Nocerino Dop Giampiero Manfuso.
Il Daq consentirà di superare la frammentazione delle aziende produttive, agevolando contratti di filiera che potranno risolvere l’eccessiva polverizzazione e raggiungere economie di scala, favorendo lo sviluppo del territorio.
Manfuso ha ricordato il recente aumento di prezzo riconosciuto agli agricoltori per il pomodoro San Marzano fresco che “va nella direzione di aumentare la redditività del prodotto fresco, incentivando così i giovani a tornare ad occuparsi delle terre spostare”. Manfuso, inoltre, ha avanzato l’ipotesi di spostare proprio a San Marzano la sede del Consorzio.
Insomma, i segnali di ripresa sul territorio sono tanti, anche se la strada per riprendersi dal Covid è ancora lunga.