Pomodoro San Marzano: unione di tecnica e biotecnologia per il simbolo del territorio campano

Un team di ricercatori di ENEA, CREA e delle università Politecnica di Valencia e degli Studi della Tuscia (coordinatore), ha “ridisegnato” dal punto di vista estetico, organolettico e nutritivo il simbolo del territorio campano, il pomodoro San Marzano DOP.

Un team di ricercatori di ENEA, CREA e delle università Politecnica di Valencia e degli Studi della Tuscia, ha “ridisegnato” dal punto di vista estetico, organolettico e nutritivo il simbolo del territorio campano, mantenendo invariata la tipicità della specie tradizionale, con peculiarità organolettiche uniche che derivano dall'interazione con il terreno vulcanico su cui cresce, nella zona dell’Agro Nocerino-Sarnese, in provincia di Napoli.

Nello specifico, i ricercatori hanno caratterizzato 18 linee della bacca San Marzano (con mutazioni singole o multiple) responsabili del contenuto di pigmenti quali carotenoidi, clorofilla, flavonoidi e del processo di maturazione.

L’Università degli Studi della Tuscia si è occupata della caratterizzazione degli aspetti vegetativi, riproduttivi e genetici del frutto. I ricercatori ENEA, invece, si sono impegnati nell'analisi metabolomica, cioè nella caratterizzazione chimica dei frutti di genotipi di San Marzano, con particolare riferimento alle molecole associate a caratteristiche sensoriali quali colore e gusto. Lo studio è stato pubblicato sulla rivista Metabolites (Dono et al., 2020b).

Dall’unione di tecniche convenzionali e biotecnologie innovative è nato un ‘nuovo’ pomodoro San Marzano, una delle varietà tradizionali più diffuse e apprezzate in Italia e nel mondo, con nuovi colori, sapori e proprietà nutritive.

In tal modo, è stato possibile conferire a ogni mutazione proprietà organolettiche e nutraceutiche più specifiche, spiega Gianfranco Diretto, del Laboratorio Biotecnologie ENEA.

Così, ad esempio, le linee a bacca gialla, se da una parte perdono le qualità antiossidanti del licopene, dall'altra acquistano maggiori contenuti in alcuni amminoacidi, vitamine, xantofille e chinoni.

(Fonte: www.teatronaturale.it)